In Italia ci sono precise normative che regolano l’abbattimento degli alberi ad alto fusto ed è essenziale rispettare gli obblighi di legge. Prima di procedere al taglio della pianta, anche se è secca, malata o si trova su suolo privato, è necessario avere delle autorizzazioni per abbattimento. Vediamo insieme quali sono le regole da seguire.
Cosa fare per ricevere le autorizzazioni per l’abbattimento di alberi?
Il primo passo è quello di informarsi presso il comune o la regione di appartenenza. L’obiettivo è verificare le normative locali che, in alcuni casi, variano rispetto alle leggi nazionali. Per questo motivo è necessario reperire notizie da fonti autorevoli e competenti.
In base al regolamento che entrerà in vigore il 15 maggio per richiedere la documentazione necessaria sarà obbligatoria la presenza di un agronomo che, accertato le motivazioni per l’abbattimento, procederà con la consegna di tutto il necessario. Dopo aver avuto l’autorizzazione del perito tecnico, Romanatura passerà ad effettuare un ulteriore sopralluogo per rilasciare l’ok definito.
Oltre al costo dell’agronomo, per richiedere le autorizzazioni al comune non ci sono costi fissi, l’unico necessario è quello della marca da bollo (di circa 14 euro). Dopo aver inviato l’istanza il comune ha 30 giorni per rispondere alla richiesta. Nel caso in cui non giunge risposta entro i termini vale la regola del silenzio-assenso e si può procedere all’abbattimento. È importante sottolineare che il permesso va richiesto anche se la pianta è secca o malata.
Quali documenti occorrono per ricevere l’autorizzazione di abbattimento di un albero?
Non esiste una lista fissa di documenti da inviare per ricevere le autorizzazioni di abbattimento di un albero. Il singolo comune, infatti, dovrà fornire una lista di documenti da allegare alla richiesta che, di solito, comprende la planimetria dello spazio in cui si trova l’albero e la documentazione fotografica dello stato della pianta.
Nel caso in cui l’albero si trovi in uno spazio condominiale bisogna allegare anche il verbale dell’assemblea che delibera a maggioranza la scelta di abbattere l’albero.
La richiesta di autorizzazione dovrebbe specificare il numero di piante da abbattere, la specie e il diametro del tronco. Sempre nella richiesta, bisogna segnalare l’ubicazione dell’albero da abbattere. Alcuni regolamenti regionali necessitano anche di una motivazione. In questo caso, spesso si può motivare la richiesta di taglio albero affermando che:
- L’albero può arrecare danno a costruzioni, manufatti o a reti tecnologiche.
- L’albero è irrimediabilmente danneggiato da calamità naturali, parassiti o malattie.
- L’albero rappresenta una minaccia di pericolo per la pubblica e privata incolumità.
- L’albero è completamente secco o schiantato.
Alla richiesta di abbattimento va allegata una foto del tronco dell’albero in cui si possa vedere il diametro del tronco. La documentazione fotografica deve riguardare ogni singolo albero che s’intende abbattere.
Ci sono delle piante salvaguardate che non rientrano nei casi di abbattimento?
In base al Regolamento Capitolino del verde esistono delle piante da salvaguardare, ovvero ne è vietato l’abbattimento ed il danneggiamento a qualsiasi titolo:
- Gli alberi tutelati a livello di normativa nazionale, regionale e locale;
- Gli alberi riconosciuti di particolare pregio, a livello comunale ai sensi dell’art. 30 del presente Regolamento;
- Gli alberi aventi circonferenza del tronco superiore a 78,5 cm (0 > 25 cm), misurata ad una altezza, convenzionale e di buona pratica dendrometrica, di 130 cm dal suolo;
- Gli alberi a più fusti/polloni aventi almeno tre polloni la cui dimensione assommi un valore delle circonferenze dei vari fusti superiore a 140 cm, misurate ad un’altezza di 130 cm dal suolo; per suddette piante sono consentiti interventi di pratica colturale mirati alla selezione positiva ovvero abbattimento di polloni deperienti, sottoposti e/o malformati, in ogni caso deve essere preservata la vitalità della ceppaia;
- I macchioni arbustivi costituiti da specie autoctone ovvero alloctone se di particolare pregio, i filari di particolare pregio e le siepi naturali riconosciuti, a livello comunale, per rarità della specie, o comunque per morfologia e vetustà, riconoscimento che avverrà con appositi, specifici e successivi atti deliberativi della Giunta Capitolina impostati sui risultati ottenuti a seguito dello svolgimento, anche per fasi funzionali, delle operazioni di censimento del patrimonio verde;
- Gli alberi, i palmizi e le siepi alto-arbustive in zone soggette a tutela ai sensi del D.Lgs 42/04 e s.m.i.;
- Palme dotate di singolo stipite di altezza superiore a cm 100, misurata dal colletto;
- Palme dotate di stipiti di cui almeno uno di altezza superiore a cm. 80 misurata dal colletto;
- Palme piantate in esecuzione di progetti edilizi approvati dopo il 10.03.2003, pur non avendo raggiunto le dimensioni di cui ai precedenti punti;
- Alberi e palme piantate in sostituzione di alberi e palme abbattute pur non avendo raggiunto le dimensioni di cui ai precedenti punti.
Quali sono le conseguenze per chi effettua un taglio senza le autorizzazioni di abbattimento?
La richiesta di autorizzazione è indispensabile per tutte le piante con un tronco di diametro superiore a 80 centimetri mentre per piante con un diametro inferiore è sufficiente inviare la semplice comunicazione scritta al Comune nella quale si dichiara l’abbattimento della pianta.
Abbattere un albero senza le necessarie autorizzazioni comporta una multa molto salata che varia da comune a comune e da situazione a situazione, inoltre, è obbligatoria la sostituzione. Una volta ottenuti i necessari permessi bisogna poi affidarsi a una ditta specializzata, con costi variabili, che interverrà nel rispetto delle norme e della sicurezza di persone e cose.
È importante sottolineare che, prima di procedere al taglio, è obbligatorio controllare attentamente se, sulla cima della pianta, è presente un nido. Una volta segnalata la presenza di eventuali nidi di volatili devono essere prelevati con le dovute accortezze e consegnati al più vicino Centro di Recupero Fauna Selvatica. Lo stesso obbligo vale anche per gli uccelli non ancora in grado di volare e per i cuccioli di mammiferi (scoiattoli, moscardini, ecc.) presenti nelle cavità delle alberature.
Per ulteriori informazioni e curiosità sul mondo dell’arboricoltura noi di Obiettivo Tree Climbing siamo a disposizione, continua a seguirci.