Il Fico:
L’albero di Fico appartiene alla famiglia botanica delle Moracee ed è originario dell’Asia minore. Cresce spontaneo in terreni rocciosi ed è molto comune in Italia, dove viene anche coltivato fin dall’epoca degli antichi romani.
I suoi frutti sono dolci e succulenti, la loro natura zuccherina li rende appetibili per alcuni insetti che possono nuocere alla pianta o al raccolto.
Come potare il Fico: I nostri servizi in Tree Climbing
Come avviene anche per altre piante da frutto, possiamo avere due diversi tipi di potatura: quella di allevamento, che ha lo scopo di impostare la forma della pianta durante i primi anni di vita, e la potatura di produzione, che consiste in interventi periodici da eseguire durante la vita della pianta di fico. Come abbiamo detto, sono due le tecniche per la potatura fico, quella d’allevamento e quella di produzione, da eseguire in determinati periodi e in modi differenti. Ecco nel dettaglio come vanno eseguite:
Potatura di allevamento – Per eseguire la potatura alberi di fico con la tecnica d’allevamento bisogna mettere a dimora un astone che va cimato a un metro di altezza. In prossimità del taglio di questo astone cimato si formeranno le branche principali e ulteriori ramificazioni che non vanno toccate fino all’anno seguente.
L’anno successivo bisogna scegliere i tre rami più robusti, che vanno accorciati nella metà della lunghezza, eseguendo dei tagli di ritorno. In caso i rami non sono sufficientemente robusti, questa operazione si rimanda all’anno seguente, togliendo però tutti gli altri rami che sono spuntati sul tronco.
Una volta eseguite le fasi appena descritte, si lascia crescere la pianta liberamente per i 2/3 anni successivi. In totale, la potatura albero di fico con la tecnica detta di allevamento dura dunque dai 3 ai 5 anni.
In generale, quindi, questo tipo di potatura ha lo scopo di indirizzare la pianta verso la forma desiderata: ecco perché va eseguita nei primi anni della messa a dimora e possono bastare delle semplici forbici per potatura. Nel caso del fico, in genere le piante assumono una forma a vaso globoso oppure a cespuglio.
Potatura di produzione – In seguito alla fase di allevamento non occorre potare un fico con interventi drastici e da questo momento in poi le potature hanno il solo scopo di consolidare l’equilibrio vegetativo e mantenere una buona produzione. Le operazioni principali riguardanti la potatura di produzione sono:
- Togliere le branchette in cattiva posizione o eccessivamente vigorose
- Eseguire dei tagli di ritorno sui rami troppo alti e senza foglie
- Fare dei tagli di ritorno per dare equilibrio alla chioma
- Togliere le branche poste troppo in basso
- Alleggerire le branche troppo alte
- Togliere rami malati o danneggiati
- Eliminare i polloni basali
Lo scopo della potatura di produzione è dunque quello di garantire il rinnovo dei frutti e per questo vengono tolti i rametti fruttiferi piccoli che si trovano sulle branche grandi e nelle parti interne della chioma. Lo sfoltimento e l’arieggiamento della chioma persegue sempre l’obiettivo di dare alla pianta vigore vegetativo e favorire la crescita dei frutti, così come l’eliminazione dei polloni è indispensabile perché tolgono alle altri parti della pianta il nutrimento che serve che farle crescere bene.
Tipologie di parassiti del fico:
Come in ogni coltivazione che si rispetti è bene conoscere le possibili avversità, andiamo quindi ad approfondire quali sono gli insetti parassiti del fico, con focus su come eliminarli con metodi naturali.
In agricoltura biologica è importante sia effettuare una determinata prevenzione contro gli insetti dannosi che sapere come intervenire nel caso questi si presentino sulle nostre piante.
Il Punteruolo Nero – Scyphophorus acupunctatus
Il punteruolo nero è un coleottero di medie dimensioni, lungo quasi 2 cm e totalmente nero. Tra tutti gli insetti parassiti del fico, lui è il più pericoloso.
Originario dell’America centrale, questo insetto è giunto nel nostro paese (forse con i traffici commerciali) intorno alla metà degli anni ‘90. La prima Regione che ne ha riscontrato la presenza fu la Lombardia, dove il punteruolo nero distrusse moltissime piante ornamentali, tra cui in particolare palme. Il danno viene provocato soprattutto dalle larve, le quali distruggono il legno dall’interno. Quando il danno si estende non è difficile vedere le rosure e i buchi provocati dal punteruolo. Come se non bastasse, sia le forme larvali che quelle adulte possono essere vettori di altri patogeni, come virus e batteri, nocivi per la pianta. Il punteruolo nero attacca prima il colletto del fico, in altri casi le radici, per poi risalire fino alla cima.
Trattamenti: Endoterapia: che cos’è e perché è importante?
Ad oggi purtroppo non si conosce ancora a fondo questo coleottero ed eliminarlo risulta davvero difficile.
Sia i prodotti chimici che quelli biologici non hanno finora ottenuto buoni risultati per quanto riguarda la lotta contro questo insetto parassita del fico. L’unico modo per eliminarlo con certezza è eliminare tutta la pianta e distruggerla col fuoco.
Ceroplaste o Cocciniglia del fico – Ceroplastes Sinensis: Endoterapia
Il ceroplaste viene detto anche “Cocciniglia elmetto”, a causa della sua forma particolare che ricorda l’elmo di un soldato. In Italia la troviamo soprattutto in Liguria, in Toscana, in Sardegna e in Sicilia. La cocciniglia del fico si ciba delle foglie della pianta e finisce per distruggerle completamente se non si interviene in tempo.
Oltre a questo, il danno è provocato anche dall’intensa produzione di melata da parte dell’insetto. La melata, e il successivo sviluppo di fumaggine, provocano un’occlusione delle parti della pianta utili alla respirazione. Gli organi così colpiti andranno a poco a poco a morire, debilitando la pianta soprattutto dal punto di vista fotosintetico e quindi produttivo.
Cocciniglia farinosa: Endoterapia
Tra gli insetti parassiti del fico, la cocciniglia cotonosa, detta anche Cotonello, è la cocciniglia più comune. Non ha grandi dimensioni. Le femmine misurano poco meno di 3 mm, i maschi appena 1 mm. se è presente sulla pianta di fico, la si può trovare soprattutto nelle zone di contatto tra frutti e foglie. In particolare, più il fogliame è fitto e più essa si nasconde tra i suoi anfratti. maggiori sono l’umidità dell’aria e l’ombra, maggiore è la probabilità che si verifichino le condizioni favorevoli alla comparsa di questo insetto. Il suo nome, farinosa, è dovuto all’intensa produzione di melata, fumaggini e fiocchi di cera, ad occhio nudo, somigliano a farina. I danni e i metodi per eliminarla sono gli stessi della sua cugina appena descritta, la Ceroplaste o cocciniglia del fico.
Mosca della Frutta:
Non poteva mancare di certo la mosca della frutta, tra gli insetti parassiti del fico. In effetti, questa particolare mosca, parente stretta della mosca comune, è una specie assai polifaga che troviamo su molte piante da frutto. Si nutre dei frutti di moltissimi alberi del frutteto, tra cui, appunto, i fichi. Il danno è provocato dalle larve, nate dalle uova deposte dalla femmine all’interno dei frutti. In condizioni ambientali particolarmente favorevoli per la sua comparsa (quali alta umidità e piogge frequenti), il danno può compromettere tutta la produzione della frutta in vista della raccolta. È importante prima di tutto adottare una buona prevenzione. Un metodo preventivo efficace, ad esempio, è quello di tagliare l’erba sottochioma in primavera e in estate e mantenerla alta massimo 2-3 cm. In inverno, invece, è consigliabile eseguire una lavorazione che porti a un mescolamento del terreno circostante, profonda massimo 10 cm per colpire insetti svernanti.
Come prodotti preventivi, si può utilizzare polvere di roccia o calce mescolate in acqua per creare una patina protettiva, funzionale ad impedire l’esecuzione del foro da parte della mosca. Le trappole alimentari, come Tap Trap e Vaso Trap, sono un’ottima forma di monitoraggio e cattura massale. Si riempiono bottiglie di ammoniaca e pesce crudo, che andranno lasciate appese ai rami del fico per intercettare le mosche. Nel caso di attacco già avvenuto, si può utilizzare qualsiasi prodotto a base di Bacillus thuringensis o di Spinosad.
Psylla – Pyri:
Questo insetto è conosciuto soprattutto come parassita del pero, purtroppo però attacca anche la pianta di fichi. Gli attacchi al fico sono meno comuni, ma non per questo la psilla deve essere sottovalutata. Il danno che provoca è dovuto alle punture che essa esegue alle parti vegetali della pianta per nutrirsene. In realtà, però, vi è anche un danno indiretto. La sua produzione di melata provoca asfissia degli organi verdi, occludendo così gli stomi e impedendo una corretta respirazione della pianta. Per il contrasto della psilla del pero l’olio di Nemm (principio attivo: azadiractina) è uno dei principali prodotti a cui si fa ricorso. Specialmente in caso di presenza di melata, esso è molto utile ad uccidere ed eliminare le forme giovanili. Altra soluzione di cui ci si può avvantaggiare è il sapone di Marsiglia oppure sapone molle di potassio ad uso agricolo, diluito al 10% in acqua, in caso di piante di fico giovani.
Nottua – AGROTIS ET AL. SPP:
Tra i più pericolosi insetti parassiti del fico è importante anche citare le nottue. Si tratta di farfalle di grandi dimensioni, con un’apertura alare di circa 5 cm
L’unica soluzione insetticida efficace in coltivazione biologica è un qualche prodotto a base di Bacillus thuringensis che contrasta le larve.
Le trappole alimentari Tap Trap possono impiegarsi invece per intercettare gli adulti: con un’esca di vino, zucchero, cannella e chiodi di garofano si riescono ad attrarre le falene e quindi a limitare l’ovodeposizione sul fico.
In qualunque caso ti consigliamo sempre prima di apporre rimedio di contattarci per un sopralluogo oppure un preventivo totalmente gratuito, puoi contattarci al seguente link Contatti