L’impiego di strutture come i pali tutori si rende necessario nel caso di alberi di nuovo impianto che abbiano già discrete dimensioni. C’è il rischio, infatti, che vengano sradicati da agenti climatici o, più semplicemente che la zolla si smuova con conseguenti danni per le radici. Tuttavia l’impiego di un tutore ha come conseguenze la produzione da parte della pianta di un tronco meno solido, non in grado di reggere a forti sollecitazioni una volta rimosso il suo sostegno. Questo perché la pianta non è stimolata a costruire una solida struttura propria.
Per la coltivazione specializzata di frutta, i tutori sono di primaria importanza perché regoleranno la forma finale dell’arbusto o dell’albero.
Per impalcare gli astoni (alberelli di uno o due anni) vanno bene le comuni canne o il bambù. Progressivamente andranno sostituite con sostegni più rigidi e in grado di sopportare maggiore pressione, come pali e cavi d’acciaio. Consiglio: in questo caso i tutori devono essere realizzati in loco in base alle dimensioni degli alberi, della distanza d’impianto e delle previsioni sul raccolto.
La corretta legatura:
Le piante giovani e quelle innestate su portinnesti deboli devono essere fissate a un palo tutore che le sorregga: ecco come eseguire correttamente la legatura per evitare di danneggiarle.
Le giovani piante da frutto, il castagno e l’olivo in particolare, nei primi anni di crescita richiedono di essere affiancate da un palo tutore che le sorregga impedendone il ribaltamento a causa del vento o della neve, fintanto che il loro apparato radicale non sarà sufficientemente sviluppato.
Un tutore è, invece, necessario per tutta la vita dell’albero per le piante innestate su portinnesti deboli, il cui ridotto apparato radicale non garantisce l’ancoraggio sufficiente, nel caso in cui non si possa, o non si voglia, installare una struttura di sostegno fissa costituita da pali e fili. È il caso, per esempio, dei frutteti familiari costituiti da poche piante.
Per legare le piante al tutore non si devono impiegare corde di nailon o fibra vegetale rigida, perché possono provocare pericolose strozzature al fusto della pianta, come quella visibile nella foto a destra.
Si deve effettuare una legatura «a 8»
La legatura corretta della pianta al tutore si deve effettuare con un tubetto plastico estensibile, incrociando il filo tra pianta e tutore in modo da prevenire lo sfregamento della giovane corteccia contro la superficie del palo; la legatura, detta «a 8», deve essere sufficientemente lassa da permettere piccoli movimenti della pianta e non deve ostacolarne la crescita.
Tutori per piante annuali rustiche:
Le annuali rustiche, ottenute da seme, posseggono spesso fusti deboli e quindi richiedono anch’esse un sostegno, come un piccolo rametto di nocciolo. Questi rametti devono essere inseriti, quando le piantine sono ancora piccole, a distanza di 5 cm. Inoltre si possono acquistare dei sostegni speciali, adatti alle piante erbacee; vi consigliamo tuttavia di diffidare delle «novità» non sperimentate.
Gli ortaggi:
Gli ortaggi rampicanti, come i fagiolini e i piselli, richiedono egualmente di essere sostenuti da tutori se si vuole che producano con regolarità. Alcuni usano comuni paletti per le rampicanti, ma è più consigliabile l’uso di paletti di minor diametro in doppia fila, con 45 cm di distanza tra le file, inclinati in modo che si incrocino all’estremità superiore e legati poi ad un regolo orizzontale intersecante la forcella formata dai due paletti. La distanza sulla fila, dei paletti, deve essere di circa 30 cm. Qualsiasi altro sistema si usi, occorre ricordarsi che per ogni piantina è necessario sempre un paletto. Un metodo moderno per sostenere i fagiolini rampicanti è quello di usare speciali reti di nylon a larghe maglie, che vengono tese tra i sostegni. Sono in vendita generalmente in rotoli di 2 m di altezza. Certamente il nylon ha una considerevole durata e può essere opportunamente conservato per parecchi anni. Per sostenere i piselli saranno sempre ottimi i rametti di nocciolo di appropriato diametro e lunghezza. Verranno disposti su ogni lato della fila; quando le piante dei piselli sono alte soltanto 4-5 cm. Tutte le reti di nylon trattate con cura, possono – come detto – durare parecchi anni. Anche i pomodori abbisognano di sostegni, ma per questi ortaggi il sistema migliore è quello di usare le comuni canne alte 1-1,5 m, legate con della rafia o del sottile spago da giardiniere, a seconda dello sviluppo delle cultivar in coltura.
Ora che sapete come piantarli, buon lavoro!