Il castagno è un albero, che nei boschi italiani può raggiungere i 20-25 metri di altezza, appartenente alla specie castanea sativa, di origine europea; esistono altre specie di castanea, e in particolare, in Italia, si coltiva anche il castagno giapponese (castanea crenata) e gli iridi che sono stati creati tra le due specie. Il castagno è un albero che in genere non trova posto nei giardini, in quanto le sue dimensioni tendono a divenire imponenti; trova quindi posto nelle aree boschive, o raramente nei parchi di grandi dimensioni. Ha un fusto tozzo e ben sviluppato, alla cui sommità troviamo una ampia chioma fitta; il fogliame è decidue, allungato, lanceolato, di colore verde chiaro; le foglie appena germogliate presentano una fitta peluria, che cade in fretta, lasciando un fogliame liscio e lucido, leggermente cuoioso. I castagni sono alberi monoici, ovvero sullo stesso albero sbocciano sia i fiori maschili, sia i fiori femminili; i fiori maschili sono riuniti in lunghi amenti gialli, i fiori femminili spuntano alla base degli amenti maschili. Molte varietà di castagno tendono ad essere autofertili, e quindi, per un buon raccolto, è bene che nella stessa zona siano presenti più alberi di castagno. Questa caratteristica non presenta assolutamente un problema in Italia, dove in genere le castagne vengono coltivate in castagneti: interi boschi, coltivati completamente a castagno.
I frutti sono acheni, e vengono prodotti all’interno di un involucro semi legnoso, munito di spine all’esterno, comunemente chiamato riccio, che si apre al momento della maturazione dei frutti. Le comuni castagne sono presenti nel numero di due o tre all’interno dei ricci; i marroni, varietà di castagne particolarmente grandi ed apprezzate, vengono prodotti singolarmente all’interno di ogni riccio.
Clima e temperature:I castagni sono alberi tipicamente mediterranei, e la loro diffusione allo stato semi selvatico avviene nelle zone che presentano un clima invernale abbastanza mite, ed almeno alcuni mesi all’anno con temperature superiori ai 25°C; in Italia i boschi di castagno sono presenti in quasi tutte le regioni, dove si contano decine di varietà cultivar, sviluppatesi nel corso dei millenni; risulta infatti che già gli antichi greci, e in seguito gli antichi romani, coltivassero le castagne. I castagni sono alberi poco esigenti, che si sviluppano anche su terreni poveri, purché si tratti di suoli neutri, o leggermente acidi, e non argillosi. Non amano i terreni sempre umidi o compatti, ma contemporaneamente non sopportano la siccità prolungata, durante i mesi estivi. Nelle zone con clima molto caldo, in genere i castagneti si trovano in zone collinari o montuose, dove durante l’estate le temperature tendono a non divenire torride.
Quindi si tratta di un albero che non ama gli eccessi: sopporta temperature anche vicine ai -20°C, ma se tale evento si protrae per settimane, le piante tendono a deperire; sopporta temperature estive abbastanza alte, ma sarebbe opportuno avere l’albero in zona ben ventilata e semi ombreggiata durante le giornate più calde di giugno e luglio; sopporta bene la siccità, ma solo se non è eccessivamente prolungata, e se non si protrae eccessivamente durante il periodo della fioritura. I fiori sbocciano in primavera inoltrata o a inizio estate, e i frutti sono maturi a fine estate o inizio autunno.
Un piccolo albero di castagno coltivato in giardino necessiterà quindi di annaffiature durante i mesi caldi, ogni volta che il terreno risulta completamente asciutto, e il clima è caldo, e di fertilizzante, ad esempio stallatico interrare alla base del fusto, a fine inverno.
Varietà e portainnesti di castagni:
La scelta della varietà deve tener presente le esigenze del mercato. Vengono considerati 4 gruppi varietali ben distinti: Marroni, Castagne, Ibridi Euro giapponesi, Giapponesi.
– Marroni: sono così considerati i frutti di castagno che presentano, nell’interno della buccia, i frutti interi, non settati, con la pellicola (episperma) che non penetra nella polpa e che si stacca con facilità nelle operazioni di pelatura. Sono destinati alla trasformazione industriale e al consumo fresco.
I marroni sono particolarmente ricercati sul mercato e spuntano prezzi elevati; la pezzatura dei frutti delle diverse varietà si può considerare medio-grossa (da 55 a 70 frutti per Kg); tutte le varietà derivano dal castagno europeo (Castanea sativa). Le piante sono di buon vigore con portamento assurgente. L’entrata in produzione avviene dopo il 5°-6° anno dall’impianto o dall’innesto.
La quasi totalità delle varietà di Marrone sono astaminee, cioè prive dei fiori maschili e necessitano quindi della presenza di impollinatori.
Quelle più diffuse e consigliate sono le seguenti: Marrone Fiorentino, Marrone di Caprese Michelangelo, Marrone di Viterbo, Marrone di Marradi, Marrone di Castel del Rio, Marrone di Susa, Marrone di S. Mauro di Saline, Marrone di Chiusa Pesio, Marrone di Antrodoco, Marrone Comballe (Francia), Marrone Bouche Rouge (Francia), Marrone Goujounac (Francia), Marrone Belle Epine (Francia). La maturazione dei frutti di questo gruppo varietale si può considerare medio-tardivo ed inizia verso la fine di settembre.
Sono considerati buoni impollinatori dei Marroni: fra le europee “Castagna della Madonna” o “di Canale d’Alba”, “Marrone Belle Epine”, “Marrone Goujounac”. Ottimi impollinatori sono considerati gli ibridi eurogiapponesi “Precoce Migoule”, “Marsol”, “Bournette”, “Bouche de Betizac”.
Castagne: questo gruppo comprende numerosissime varietà diffuse nelle diverse zone castanicole italiane e derivano tutte dal castagno europeo. I frutti definiti commercialmente con il nome di “castagna” sono di pezzatura diversa (da 45 a 110
frutti in 1 Kg) e sono caratterizzati da una pellicola interna che penetra in profondità nell’interno della polpa, in qualche caso fino a dividerla (frutti settati); i frutti hanno una duplice destinazione: consumo fresco e trasformazione in castagne bianche secche e, per alcune varietà, in castagne confettate. Spuntano sui mercati all’origine dei prezzi sensibilmente inferiori rispetto ai marroni ed agli ibridi. Pur presentando nella stessa pianta i fiori maschili e femminili tutte le varietà necessitano di impollinazione incrociata.
Le varietà di “castagna” più diffuse sono le seguenti: Castagna della Madonna di Canale d’Alba (a maturazione precoce), Bracalla (a frutto di grosse dimensioni), Garrone rosso (pregiata per il sapore della polpa e la pezzatura), Pistoiese, Reggiolana, Castagna di Montella (ottima per le castagne secche), N’zerta, Riggiola e Gabbiana.
– Eurogiapponesi: sono derivati da incrocio naturale o guidato tra il castagno europeo (Castanea sativa) ed il castagno giapponese (Castanea crenata); sono stati introdotti in Italia verso la metà degli anni ‘70.
Le principali caratteristiche sono una spiccata resistenza di alcune varietà al “cancro della corteccia”, una minore sensibilità nei confronti del “mal dell’inchiostro”, lo sviluppo contenuto che consente di realizzare impianti con sesti più ridotti, spiccata precocità nell’entrata in produzione, elevata pezzatura dei frutti che presentano, per la quasi totalità delle varietà, le caratteristiche del marrone, precocità nella maturazione e raccolta dei frutti che inizia a settembre, cioè prima dei marroni e delle castagne, si impollinano reciprocamente fra di loro.
Nel Nord Italia non devono essere posti a dimora ad un’altitudine superiore ai 700 m.
Le varieta’ Eurogiapponesi pi note sono: Primato, Precoce Migoule, Bournette, Bouche De Betizac, Marsol.
– Giapponesi: le piu’ importanti varietà di Castanea crenata sono: Tanzawa e Ginyose.
Sono caratterizzate da piante di sviluppo ridotto, necessitano di una razionale irrigazione e di una potatura annuale che consenta un continuo rinnovo della chioma al fine di evitare alternanza di produzione. Le due varietà si impollinano reciprocamente. Entrano in produzione al terzo anno dall’impianto e la raccolta inizia a partire da fine di agosto-primi di settembre. Pezzatura media: 60-65 frutti per Kg.
Il castagno si puo’ riprodurre per seme (i selvatici, utilizzati come portinnesto e i moltiplica per innesto, per margotta di ceppaia e, solo con tecniche particolari, per talea semilegnosa.
Tecnica Colturale:
La forma di allevamento piu’ adatta per questa specie e’ il vaso piuttosto libero, molto vicino alla forma naturale, ottenuto con un’impalcatura piuttosto alta (120-150 cm) e successivamente una ridottissima potatura, per evitare i rischi di infezione che ogni taglio comporta I sesti di impianto piu’ adatti sono quelli compresi fra m 5 x 5 per le specie e cultivar a modesto sviluppo fino ai m 10 x 10 per le varieta’ di grosse dimensioni.
Con le forme a vaso, provviste di 3-4 branche principali, alla fine del 4° anno le piante sono in genere ben formate per cui negli anni successivi, la potatura potra’ essere limitata a sfoltimenti per permettere la penetrazione della luce, all’eliminazione dei rami secchi, rotti e deperiti, e a tagli di rinvigorimento a seconda dello sviluppo raggiunto dalla pianta. nelle cultivar euro-giapponesi e soprattutto in quelle giapponesi, piu’ che nel castagno europeo, e’ inoltre necessaria una energica potatura di produzione.
Se il contenuto di sostanza organica non arriva al 2%, occorre apportare 300-500 q.li/ha di letame da interrare almeno a 10-15 cm. E’ necessario inoltre distribuire 80-100 kg/ha di P2O5 e 200-250 kg/ha di K2O. Per quanto riguarda la concimazione di produzione l’azoto deve essere distribuito in modo frazionato nella misura di 80-100 kg/ha. Gli apporti di fosforo e potassio dopo 10 anni dall’impianto, saranno di circa 200 kg/ha ogni 3-4 anni. Ogni 4-5 anni e’ utile apportare letame. Nei primi anni dovranno essere eseguite delle lavorazioni superficiali, poi si potra’ passare all’inerbimento. Quando le piante avranno raggiunto una dimensione tale da non essere danneggiabili e’ consigliato il pascolamento con pecore o capre.
Che tecnica possiamo utilizzare per potare i castagni?
La potatura del castagno è rivolta a quelle aziende, grandi o piccole che siano, che vedono il castagno come una fonte di reddito e sono interessate a incrementare la produzione delle piante. Ma anche a quei privati, non interessati a un incremento della produzione, che possiedono piccole superfici di castagneti e vogliono mantenere viva una tradizione familiare o utilizzano quei boschi a scopo ludico
Le tecniche di treeclimbing permettono di raggiungere in sicurezza tutte le parti della chioma, e di poter adottare la tecnica di potatura più adatta alle esigenze, per incrementare la produzione o semplicemente per mantenere le piante sane belle e sicure.
I nostri servizi in Tree Climbing
Produzione:
La raccolta, scalare come la maturazione, viene attuata mediante la raccattatura o una leggera bacchiatura. La produzione puo’ andare dai 10 q.li/ha nei castagneti delle zone marginali ai 40-50 q.li/ha in quelli intensivi.
Le castagne possono essere destinate alla trasformazione industriale (marrons glaces, marmellate di castagne, farine e frutti secchi) o al consumo fresco.
Il legno semiduro trova impiego soprattutto nella fabbricazione di mobili e pali di sostegno.
Malattie ed avversità:
La malattia più pericolosa per il castagno rimane ancora il “cancro della corteccia”. L’infezione penetra nella pianta attraverso le ferite e pertanto tutti i tagli di potatura e le eventuali ferite provocate dai mezzi meccanici o da grandinate devono essere disinfettate con sali di rame o altro.
Anche il “mal dell’inchiostro” può risultare pericoloso quando si verificano degli accessi di umidità per accumuli di foglie o sostanze organiche varie attorno al ceppo; per questo motivo i ceppi vanno mantenuti puliti e disinfettati periodicamente.
Se anche tu hai un castagneto ed hai bisogni di potarlo non esitare a contattarci possiamo venire e fare un sopralluogo, ci occupiamo di castagneti anche castagneti di grandi dimensioni
Contattaci per un preventivo Contatti